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Intervista a Paolo Bruno dell’Hotel Morandi

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Oggi affronteremo alcuni argomenti con Paolo Bruno, gestore del Morandi Hotel Sanremo, riguardanti la gestione e la promozione degli Hotel al giorno d’oggi, anche nell’ottica online.

Buongiorno Paolo e grazie della disponibilità a questa intervista. Per prima cosa vorrei che ti presentassi e presentassi l’Hotel che gestisci.

Buongiorno Lodovico, grazie dell’opportunità che mi hai dato di fare conoscere la mia struttura e il mio team alle persone che seguono la tua Raffineria Creativa. Il mio nome è Paolo Bruno e sono il “nuovo” (ormai da 2 anni) gestore dell’Hotel Morandi di Sanremo, un albergo risalente al 1894 in pieno stile Liberty della Belle Epoque. Per chi non lo sapesse lo stile Liberty si diffuse dall’Inghilterra grazie a Arthur Liberty, un artigiano che esponeva nei magazzini londinesi oggetti e tessuti che importava dall’Oriente. Forse non tutti sanno che Arthur diede vita al movimento denominato Art Nouveau dopo che i titolari della Farmer & Rogers (azienda per cui lavorava come responsabile) rifiutarono di farlo entrare in società con loro. Forse proprio questo “smacco”, sommato alla sua notevole capacità imprenditoriale, lo motivarono a tal punto da licenziarsi e aprire il suo negozio specializzato nella compravendita di tessuti, il Liberty & Co. (chissà perché al tempo era di moda usare la sigla And Company, se poi tanto chi diventava famoso era sempre uno solo) da cui poi nacque quel movimento artistico-filosofico che ancora si studia sui libri di scuola. Personalmente amo pensare che Arthur Liberty fosse un visionario e mi piace credere che se ci è riuscito lui, anche noi abbiamo almeno una volta nella vita l’opportunità di creare qualcosa di straordinario e  posso affermare con certezza che all’Hotel Morandi si senta ancora quella visione e quello stile che io ho tanto apprezzato e che mi ha portato a innamorarmi della mia struttura. Nel dettaglio, il Morandi è strutturato con ampie stanze, sia in larghezza che in altezza, infatti una delle peculiarità che più mi hanno attratto quando presi la gestione è che in ogni camera si riesce a percepire lo spazio, cosa che non accade in molti hotel moderni in cui ci si sente quasi soffocare. La posizione della struttura è davvero privilegiata, a 1 km dal meraviglioso Casinò di Sanremo e a 150 metri dal mare, un ampio giardino sul retro e un parcheggio con 25 posti auto non sono facili da ricreare a Sanremo e il Morandi possiede entrambi, ma ciò che più mi è piaciuto se devo essere sincero è la vista mare a 180 gradi che si vede dalle camere del 3 e 4 piano, stupenda. Queste posso dire siano le caratteristiche che ho apprezzato maggiormente del Morandi, ma c’è anche un rovescio della medaglia, infatti essendo una struttura di fine ‘800 ha bisogno di manutenzioni che un albergo in chiave moderna non richiederebbe.

Di SanRemo parleremo più avanti nel nostro blog e lasceremo a te lo spazio di presentare questa meravigliosa città. La prima domanda che ti vorrei porre è la seguente: come è stata questa stagione estiva, per la riviera ligure? C’è stato un calo nelle presenze?

Personalmente non mi posso lamentare della stagione estiva appena passata, anche se c’è stato un evidente calo delle presenze sulla Riviera, causata a mio avviso dalla Russia, infatti stando alle notizie arrivate la crisi del Rublo ha influito notevolmente sull’afflusso di turisti Russi in Italia che negli anni scorsi ci avevano letteralmente invaso, con un calo fino al 50%.

Domenico di Salvo, direttore di Enit Mosca ha dichiarato: “La difficile congiuntura economica creata da sanzioni, controsanzioni, crisi valutaria sta allontanando il gradimento dei russi verso il nostro Paese che rischia di retrocedere nella classifica generale delle principali destinazioni vacanziere dei turisti russi che, solo l’anno scorso, vedeva l’Italia collocarsi all’8 posto. Nonostante le condizioni economiche avverse occorre continuare a potenziare l’offerta con standard adeguati per aumentare l’attrattività del nostro Paese rispetto ai nostri principali competitors”, ci rendiamo conto? Di Salvo ci sta praticamente dicendo che le sanzioni contro la Russia ricadranno sulle aziende Italiane e a pagarne le spese, alla fine, sarà come sempre il piccolo e medio imprenditore. In più Putin ha espressamente detto: “dobbiamo cercare di toglierle (le sanzioni) o usare altri strumenti, serve una via d’uscita” che, sapendo chi ha pronunciato queste parole, significa “o eliminate le sanzioni o noi chiudiamo i nostri mercati!” e così ha fatto: ha tolto i rimborsi ai Russi che spendevano all’estero e alzato i regimi fiscali.

Viceversa posso dire di aver lavorato molto con gli italiani e gli spagnoli, più dell’anno scorso, tanto che ad Agosto Sanremo era veramente affollata.

Negli ultimi anni è nata una sorta di “guerra aperta” tra le OTA e gli alberghi, qual è il tuo punto di vista? Con la tua struttura sei presente in questi siti?

Ho notato questa disputa tra portali e albergatori, probabilmente a causa dei limiti imposti dal parity rate, dall’enorme visibilità acquisita dalle OTA sui motori di ricerca e dalle alte commissioni richieste, ma personalmente mi trovo nella posizione di “spettatore”, il mio pensiero è “se volete farvi la guerra fate pure, ma sappiate che le OTA offrono un servizio di reale valore per gli utenti ed è giusto che stiano nelle prime posizioni dei motori di ricerca e perciò vada come vada prima o poi dovremo abbassare l’ascia di guerra e iniziare a sfruttare realmente il valore che questi portali offrono” con ciò non dico che bisogna arrendersi a tutte le imposizioni, anzi, dobbiamo lottare per i nostri diritti di albergatori (come l’eliminazione del parity rate, che finalmente è avvenuta il 6 ottobre) e tutelarci da certe leggi “parassite”, ma capire anche che ormai la tecnologia ha fatto passi da gigante e chi non sa sfruttare la potenza del web, prima o poi fallirà miseramente.

Si parla tanto di disintermediazione, secondo te è una cosa “fattibile” oppure no?

Assolutamente si! Questo è un punto su cui sono fermamente convinto che per quanto le OTA siano potenti e ricche, sui motori di ricerca ci sia spazio per tutti, o meglio tutti coloro che portano REALE valore all’utente sul web. Ciò che gli albergatori non capiscono è che il cliente, prima di diventare tale, è un utente a cui piace stare su Facebook e che magari guarda qualche foto degli amici per decidere la prossima meta in cui andare in vacanza, oppure decide il proprio itinerario di viaggio leggendo qualche blog di consigli turistici ed eventi di interesse, solo dopo aver definito tutti i dettagli si muove per diventare cliente di un Hotel e se la tua struttura non ha l’adeguata visibilità su Google, guarda caso, quell’utente non diventerà tuo cliente.

La soluzione è la visibilità, aumentare la visibilità del proprio sito internet, il quale non deve essere più visto come una mera pagina vetrina ma un portale interattivo con diverse sezioni in cui si porta REALE valore all’utente sul web e lo si aiuta a definire il proprio itinerario di viaggio, magari remando un po’ per il proprio albergo. Solo così si può diventare meno dipendenti dalle Online Travel Agency.

Airbnb è un competitor per gli hotel? Come la vedi questa rivoluzione del viaggiare, i clienti che magari hai conosciuto, ti hanno parlato di questi sistemi?

Penso che AirBnB sia un competitor per gli Hotel più o meno quanto lo è stato Uber per i tassisti, con ciò non intendo dire che sia un servizio scadente, ma sono dell’idea che “a ognuno il suo”, se tutti iniziano a fare i tassisti con la propria auto, gli albergatori con la propria casa, chi ha dedicato una vita a coltivare il proprio “orticello” lo vedrebbe morire piano piano con l’aumentare di popolarità di queste tipologie di servizi.

Sono consapevole che si tratti di una rivoluzione, la rivoluzione tecnologica appunto e so che non si può controllare, ma penso che tagliare così tanto le distanze da dormire a casa di qualcuno che non si conosce con abitudini diverse non faccia per me e non parlo da albergatore ma da turista. Chi riesce ad adattarsi può continuare a sfruttare quel servizio, ma chi vuole comodità per se stesso e per la propria famiglia, può solo scegliere un buon Hotel.

 Come si promuove, o dovrebbe promuoversi, un Hotel secondo te? Per la tua struttura quale metodologia hai applicato?

Questo Lodovico si chiama spionaggio industriale e se te lo dicessi poi dovrei ucciderti.
A parte gli scherzi, ho studiato per anni l’evolversi del settore turistico italiano e ho avuto la fortuna di lavorare con informatici e marketers che sapessero davvero il fatto loro e fondamentalmente ho capito che metà dell’opera la fa già la propria struttura migliorandola secondo i canoni di comodità e accoglienza, ma l’altro 50% lo fa il marketing, come dicevo nelle domande precedenti, cercando di accorciare il più possibile le distanze con l’utente/cliente e lasciando da parte una volta per tutte le vecchia credenza che bisogna aspettare la chiamata, l’email e il contatto dai clienti e diventare finalmente “procacciatori” di clientela, formando il proprio personale a vendere.

Secondo questa filosofia la Reception diventa il nucleo operativo dell’Hotel, da cui partono comunicazioni di marketing e arrivano richieste.

Ti faccio una domanda provocatoria: è vero che gli hotel non vogliono collaborare con altri operatori turistici del loro territorio? Se si perché?

Questo è vero fino ad un certo punto, gli albergatori, secondo me, sono divisi in 3 categorie: ci sono infatti molti albergatori che pensano solo a fare concorrenza agli altri e cascasse il mondo se indirizzano qualche cliente ad altri alberghi, poi ci sono (la maggior parte) quelli che si fanno grandi mettendo sempre in risalto i pregi del proprio hotel e vantandosi di ciò che riescono a fare e poi ci sono quelli più silenziosi, che ascoltano cosa si dice durante le riunioni e si informano su come trovare delle soluzioni alternative ai problemi che si presentano, che quando hanno la struttura piena e arriva un cliente per chiedere di dormire, si premurano di indirizzarlo in altri hotel chiamando per sentire se hanno disponibilità.

Quali sono secondo te le difficoltà degli hotel oggi? E quali sono quei fattori che dipendono “dall’esterno”?

Sicuramente le tasse e le spese della struttura, poi se possiedi un albergo antico le spese aumentano e molti soldi vanno in ristrutturazioni, manutenzioni che ogni anno bisogna fare.

Le tasse in Italia, si sa, sono molto alte e come diceva Winston Churchill: “Una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico” che fondamentalmente è anche il mio pensiero.

Oltre alle spese “esterne”, sicuramente se si sensibilizzasse di più sia il personale sia i clienti degli hotel a sprecare meno, le spese interne delle strutture ricettive diminuirebbero, molti clienti ad esempio escono dalla camera lasciando luci accese e molte volte anche l’acqua calda aperta (per non contare tutti gli asciugamani che vengono inavvertitamente messi in valigia) e lo fanno probabilmente seguendo la filosofia di pensiero secondo la quale “se paghi puoi permetterti di…”, ma non voglio dare un giudizio su cose che la maggior parte delle persone (sia italiani che stranieri) reputano “sottigliezze”, sarà il lettore a commentare spiegando il proprio punto di vista.

Ti ringraziamo per averci concesso questa intervista. A breve avremo il piacere di averti come scrittore del nostro blog e perché no, magari affronteremo più specificatamente alcune problematiche degli hotel.

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